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La stato dell'agroalimentare tra dazi e inflazione

 
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La produzione dei salumi italiani ha evidenziato nel 2023 una contenuta crescita in quantità e ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,151 milioni di tonnellate da 1,143 dell anno precedente (+0,7%). In robusto aumento è risultato il valore della produzione salito a circa 9.168 milioni di euro (+7,2%) da 8.553 milioni del 2022, spinto dall inflazione e dagli aumenti dei costi di produzione, in particolare della materia prima. 2023 fra luci e ombre per gli scambi con i Paesi extra UE, che con invii di salumi italiani per 59.029 ton e 693,4 milioni di euro hanno registrato un +0,3% a volume e un +6% a valore, un risultato, questo, che eliminando la voce carni di suino salate e in salamoia registrerebbe solo un lieve ritocco (+0,4% in volume e +6% in valore). Nel corso del 2023 hanno registrato un calo a volume le esportazioni verso gli Stati Uniti, fermatesi a quota 16.844 ton (-3,8%) per un valore di 220,3 milioni di euro (+3,6%). Hanno chiuso in flessione in quantità anche le spedizioni di salumi verso il Regno Unito (-1% in volume ma +8,2% in valore con arrivi di salumi italiani per 16.610 ton e 205,7 mln di euro), quelle verso il Canada (-1,9% in quantità ma +6% in valore) e verso la Svizzera (-1,3% in quantità ma +1,8% in valore con arrivi per 5.514 ton e 97,3 mln di euro). Dopo i dazi da parte dell'Unione europea sulle auto elettriche cinesi, al momento la Cina ha aperto un'indagine sulla carne suina, ma un documento della Camera di commercio cinese a Bruxelles fa riferimento a carne, vino e formaggi. Nonostante il difficile contesto internazionale, il bilancio 2023 dell export caseario tricolore parla di un nuovo record, con volumi vicini alle 600 mila tonnellate e 4,9 miliardi di euro di fatturato realizzato all'estero: +5,7% e +11,6% sull anno precedente. È un trend consolidato: negli ultimi dieci anni, infatti, le nostre aziende hanno quasi raddoppiato le esportazioni di formaggi e moltiplicato per 2,3 il valore delle loro vendite all estero, portando la bilancia dei pagamenti in area stabilmente e fortemente positiva ( nel 2023, +2,3 miliardi, +15%). Ne parliamo con Lorenzo Beretta, presidente Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) e con Paolo Zanetti, presidente di Assolatte (Associazione Italiana Lattiero Casearia).

Pnrr, decollano i lavori: 72.836 le gare bandite, aggiudicato il 57,2%

Oggi scrivono sul Sole 24 ore, Manuela Perrone e Gianni Trovati, accelera l'avvio effettivo delle opere pubbliche finanziate dal Next Generation Eu. Ancora da chiudere gli appalti per 179.277 nuovi progetti, ma i Comuni sono vicini al traguardo. Il Governo italiano è ancora impegnato, a quasi sei mesi dalla richiesta, nel confronto con la Commissione sul raggiungimento dei 52 obiettivi di fine 2023, che danno diritto all incasso della quinta rata da 10,6 miliardi. E proprio oggi è iniziata a Roma l'ennesima visita periodica da parte dei tecnici dell Esecutivo comunitario, che resteranno nella Capitale fino a giovedì per fare il punto con i ministeri e i diversi «soggetti attuatori» sull'avanzamento del Piano e sulle prossime mosse. Dopo la lunga fase dominata dalla produzione normativa delle «riforme abilitanti», dalla concorrenza alla giustizia alla Pubblica amministrazione, ora il Pnrr è anche e soprattutto opere pubbliche: cantieri, che si aprono una volta esaurita la gestazione delle decine di migliaia di progetti che si sono candidati ai finanziamenti di Next Generation Eu. In questo contesto nasce il «Pnrr delle cose», il monitoraggio periodico realizzato da Sole 24 Ore e Ifel, l'Istituto per la finanza e l economia locale dell'Anci, per osservare, misurare e raccontare nel tempo quelle che saranno le realizzazioni concrete del Pnrr. Fino alla fine del 2023, come certificato dalle relazioni semestrali del Governo al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, la spesa effettiva per gli investimenti finanziati dal Next Generation Eu si è rivelata decisamente più bassa rispetto alle ambizioni iniziali. Ora il contatore dei bandi è in aggiornamento continuo, ma l ultima estrazione mostra che le gare bandite sono salite a quota 72.836, e le aggiudicazioni sono 41.687 (il 57,2% rispetto ai bandi). In questo universo, i Comuni assorbono da soli 48.202 gare bandite e 29.166 aggiudicate, abbracciando quindi il 66,2% dei progetti e il 70% dei lavori avviati. Oltre al protagonismo nei numeri assoluti, i municipi mostrano un tasso di aggiudicazione (60,5%) più alto di quello medio (57,2%), e sono superati in questo aspetto solo dalle Province (61,7%) e dalle Asl (61,1%) dove però il numero di progetti partiti è infinitesimale (36). Che cosa suggeriscono questi numeri? Due cose, essenzialmente. Che la spesa effettiva in conto capitale delle Pubbliche amministrazioni finanziata con il Pnrr dovrebbe aver raggiunto finalmente un ritmo consistente, che con ogni probabilità comincerà già a essere registrato dalla nuova Relazione governativa attesa in Parlamento prima della pausa estiva. E che però la strada ancora da compiere è molta: perché i 72.836 bandi di gara rappresentano solo il 28,9% dei progetti di opere pubbliche alimentate dal Pnrr con 117,4 miliardi di euro. Approfondiamo il tema con Manuela Perrone, Sole 24 Ore.

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Pnrr, decollano i lavori: 72.836 le gare bandite, aggiudicato il 57,2%

Oggi scrivono sul Sole 24 ore, Manuela Perrone e Gianni Trovati, accelera l'avvio effettivo delle opere pubbliche finanziate dal Next Generation Eu. Ancora da chiudere gli appalti per 179.277 nuovi progetti, ma i Comuni sono vicini al traguardo. Il Governo italiano è ancora impegnato, a quasi sei mesi dalla richiesta, nel confronto con la Commissione sul raggiungimento dei 52 obiettivi di fine 2023, che danno diritto all incasso della quinta rata da 10,6 miliardi. E proprio oggi è iniziata a Roma l'ennesima visita periodica da parte dei tecnici dell Esecutivo comunitario, che resteranno nella Capitale fino a giovedì per fare il punto con i ministeri e i diversi «soggetti attuatori» sull'avanzamento del Piano e sulle prossime mosse. Dopo la lunga fase dominata dalla produzione normativa delle «riforme abilitanti», dalla concorrenza alla giustizia alla Pubblica amministrazione, ora il Pnrr è anche e soprattutto opere pubbliche: cantieri, che si aprono una volta esaurita la gestazione delle decine di migliaia di progetti che si sono candidati ai finanziamenti di Next Generation Eu. In questo contesto nasce il «Pnrr delle cose», il monitoraggio periodico realizzato da Sole 24 Ore e Ifel, l'Istituto per la finanza e l economia locale dell'Anci, per osservare, misurare e raccontare nel tempo quelle che saranno le realizzazioni concrete del Pnrr. Fino alla fine del 2023, come certificato dalle relazioni semestrali del Governo al Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, la spesa effettiva per gli investimenti finanziati dal Next Generation Eu si è rivelata decisamente più bassa rispetto alle ambizioni iniziali. Ora il contatore dei bandi è in aggiornamento continuo, ma l ultima estrazione mostra che le gare bandite sono salite a quota 72.836, e le aggiudicazioni sono 41.687 (il 57,2% rispetto ai bandi). In questo universo, i Comuni assorbono da soli 48.202 gare bandite e 29.166 aggiudicate, abbracciando quindi il 66,2% dei progetti e il 70% dei lavori avviati. Oltre al protagonismo nei numeri assoluti, i municipi mostrano un tasso di aggiudicazione (60,5%) più alto di quello medio (57,2%), e sono superati in questo aspetto solo dalle Province (61,7%) e dalle Asl (61,1%) dove però il numero di progetti partiti è infinitesimale (36). Che cosa suggeriscono questi numeri? Due cose, essenzialmente. Che la spesa effettiva in conto capitale delle Pubbliche amministrazioni finanziata con il Pnrr dovrebbe aver raggiunto finalmente un ritmo consistente, che con ogni probabilità comincerà già a essere registrato dalla nuova Relazione governativa attesa in Parlamento prima della pausa estiva. E che però la strada ancora da compiere è molta: perché i 72.836 bandi di gara rappresentano solo il 28,9% dei progetti di opere pubbliche alimentate dal Pnrr con 117,4 miliardi di euro. Approfondiamo il tema con Manuela Perrone, Sole 24 Ore.

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