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Happy Valentine’s Day! You know what that means: We have a brand new season of Love Is Blind to devour. Courtney Revolution (The Circle) joins host Chris Burns to delight in all of the pod romances and love triangles. Plus, Meg joins the podcast to debrief the Madison-Mason-Meg love triangle. Leave us a voice message at www.speakpipe.com/WeHaveTheReceipts Text us at (929) 487-3621 DM Chris @FatCarrieBradshaw on Instagram Follow We Have The Receipts wherever you listen, so you never miss an episode. Listen to more from Netflix Podcasts.…
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Sempre per la serie “mascheriamo l’avidità di Francesco Alteri che vuole farsi omaggiare di copie review di libri” (nello specifico il già discusso A Tale of Two Halves: The History Of Football Video Games, di Bitmap Books) abbiamo deciso di partorire un cestone che parte dai giochini calcistici un po’ meno pop per poi allargarsi a come lo sport viene declinato in ludo.
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Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon La puntata del podcast videoludicamente scorretto di questa settimana è dedicata a quei giochi che per un motivo o per un altro han fatto una grandissima campagna elettorale, ma poi all’uscita ti sei ritrovato tra le mani una copia di Anthem. Contiene diverse volgarità e dissing in ordine sparso. Non necessariamente ai giochi. E non […]…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon È stato il weekend della Open Beta di Monster Hunter Wilds. A meno che tu non giochi su PS5, in quel caso è stato il sabato di Monster Hunter Wilds seguito da una domenica all'insegna delle bestemmie perché il PSN era down e te li dai in culo i teraFLOPS di PS5 Pro se il problema sono i cazzo di server. Comunque com'è come non è abbiamo provato a vedere il gioco com'è. Seguono 45 minuti di considerazioni sparse in attesa del 28 febbraio.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ma esattamente che cazzo è successo a Ubisoft negli ultimi, boh, 10 anni? Erano la software house degli esperimenti arditi per cui non ci si faceva problemi a stravolgere la formula di Assassin’s Creed prima con Unity e poi con Origins-Odyssey-Valhalla. Quella dei Rayman Legends, ancora oggi probabilmente il miglior platform 2D che si possa giocare lontano da Nintendo Switch. Di Watch Dogs 2 completamente del mood opposto di Watch Dogs 1 eppure così centrato, di tantissime cose più piccoline ma non per questo meno di valore. Poi si è rotto qualcosa. E quel qualcosa non possono essere solo i coglioni del pubblico dopo il decimo Far Cry uguale a quello precedente.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Oggi lo schermo OLED è una fighetteria da secondo modello della console da rivendere a chi ha preso quella base. Nel 2011 su PlayStation Vita era il cazzo di standard. 249€ – lo stesso prezzo di 3DS, prima che Nintendo tagliasse il prezzo come mai più fatto nella sua storia – per essere proiettati nella Next Generation Portable, per continuare a sognare la stessa esperienza home comodamente nelle nostre tasche in perfetta continuità con quanto visto su PSP. Rimarrà solo un sogno, perché appunto Nintendo pur di vincere quella competizione varerà una manovra lacrime & sangue e non contenta svilupperà alla chetichella killer application come Mario Kart e Smash Bros. per la sua portatile. Poco importa se poi quella versione di Smash Bros. per 3DS sia un mezzo insulto. Le vendite, Giappone a parte, non ingraneranno mai, perché l’era delle console portatili così come le avevamo conosciute si stava avviando verso un tramonto ogni giorno sempre più chiaro. La gente voleva quello che poi c’avrebbero dato Switch e Steam Deck, gli stessi giochi da home console e fanculo all’idea di giocare al parco, a me interessa poter finire Skyrim tutto sul cesso. Eppure PS Vita quasi 15 anni dopo è ancora un gran bel pezzo di hardware. Il software, beh, è un discorso a parte.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon È una roba un po' più complessa di come l'han raccontata i vari influencer del videoludo, perché che il gioco dei videogiochi non sia più sostenibile non lo scopriamo mo', e già all'inizio di questa generazione c'eravamo beccati in faccia un aumento dei prezzi generale di 10€. Che non serve solo a far fare più soldi alle Rockstar e alle Sony, ma a cercare di mettere una pezza al problema che sviluppare su PS5 costa il doppio che farlo su PS4 a fronte di vendite tendenzialmente in linea con la passata gen. Questo vuol dire che dobbiamo pagare di più? In realtà suggerirebbe di doversi accontentare di meno...…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Qual è, e soprattutto cos’è, lo stato dell’arte nei videogiochi? Non è una domanda così scontata perché in un primo momento la tentazione sarebbe quella di guardare all’oggi, ma in realtà l’evoluzione del medium non è stata lineare, segue delle mode che non necessariamente poi portano il prodotto finale ad essere la summa di tutto quello che i giochini sanno fare. E quindi tipo Metal Gear Solid 3 riesce a rimanere un pinnacolo per un sacco di anni, nonostante poi ne esca anche un quarto capitolo.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Ubisoft se la passa abbastanza male: rinviato Assassin's Creed Shadows non si esclude la messa in vendita dell'azienda. Tencent è già lì pronta con i soldi in mano, in barba all'accusa di collaborare con l'esercito cinese. Nintendo invece è alle prese con la non semplice transizione tra Switch e Switch 2: al CES si sono visti degli accessori di terze parti che hanno fatto subodorare la console, ma nel nanosecondo in cui verrà annunciata ufficialmente gli introiti da Switch 1 si polverizzeranno. E diciamocelo, non butti via 150+ milioni di installato.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Tempo. Sborra. Realtà. Non hanno un andamento lineare. Formano un prisma di infinite realtà, in cui ogni scelta può diramarsi verso realtà infinite, creando mondi alternativi a quelli già conosciuti. E pensa, Everyeye è una merda in tuttNOOOOOO. Sono la Voce della Ribellione, la guida che vi condurrà in nuove vaste realtà. Seguitemi, e masturbatevi sulla domanda... E se...? [Tl;dr: ci siamo immaginati degli scenari ipotetici nei videogiochi e li abbiamo discussi. Puntata molto piacevole in realtà. ‘Ste cose mica le puoi ascoltare su TopGames.]…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Il 2024 è stato un anno di cose abbastanza terribili successe nel videoludo. Licenziamenti, chiusure di studi e testate “di settore” che certificano uno shift verso l’influencing che anni fa auspicavo perchè voleva dire “che bello muoiono i sitini” ma ha ampiamente dimostrato che tanto l’influencing fa le stesse becerate del giornalismo e non c’è manco più una deontologia cui poter fare appello. È stato l’anno in cui Microsoft fa il cosplay di SEGA per la seconda volta nella sua vita e se la prima era per proporre una sorta di surrogato del Dreamcast con la prima Xbox oggi è per portare i suoi giochini anche sulle terze parti. L’anno in cui PlayStation ha confermato che nonostante il floppone di Concord ci dobbiamo attaccare al GaaS lo stesso perché iddio lo vuole (secondo loro) e in cui abbiamo strumentalizzato i Balatro e gli Animal Well per dire che gli indie ci salveranno tutti. Solo che non so fino a che punto meritiamo di essere salvati.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon È il 1978 e gli alieni invadono la Terra. Lo fanno attraverso quello che è il Big Bang del videogioco commerciale, perché ok, fissiamo l’origine degli assi su Tennis for Two (1958), ma nel lasso di tempo tra l’oscilloscopio ludico di Higinbotham e Space Invaders succede veramente pochissimo. E quindi nel 1978 gli alieni invadono. Non sappiamo perché, non sappiamo nemmeno se stiano effettivamente invadendo, magari è tutto ambientato in un esopianeta che abbiamo colonizzato in un lontano futuro dove abbiamo fatto quello che sappiamo fare meglio davanti ad un continente inesplorato, ammazzare tutti i locals e colonizzarlo. E continueremo a non sapere un gran cazzo fin quasi agli anni 2000, se non per qualche occasionale contributo per lo più caduto nel vuoto perché il videogioco, soprattutto in occidente, vuol dire soprattutto divertimento. Poi però le cose ad un certo punto cambiano. E i videogiochi scoprono la pietà. Questo è il fil rouge che Arianna ha tessuto da Tomohiro Nishikado fino a Cory Barlog.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Luigi Mangione era un gamer, e giocava questo gioco pericolosissimo in cui devi ammazzare un sacco di gente senza farti scoprire sennò la partita finisce. Questo gioco pericolosissimo si chiama Among Us, e lo abbiamo giocato tutti durante gli anni della pandemia. Eppure chi deve dare la notizia sui media generalisti, apparentemente, dal fenomeno Among Us non è mai stato sfiorato.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Una puntata tutta sui GaaT (Game as a Totti)... Ci sono videogiochi che si prendono rischi inutili, l’equivalente ludico di un rigore tirato a cucchiaio. A volte chi lo tira è Totti, e vengono fuori capolavori che finiscono quasi per abituarci all’idea che il videogioco, un certo tipo di videogioco almeno, debba essere così. Altre volte sul dischetto ci va Pellè, e ti ritrovi a giocare qualcosa che prometteva di sconvolgerti la vita e invece finisce pure per tirarla fuori. “Non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore”, diceva De Gregori. E infatti si può essere grandi videogiochi senza inventarsi un gran cazzo. Però il fascino del cucchiaio è qualcosa a cui non si sfugge, e vale sempre la pena provare a prendere quei 30 Birds su Steam per vedere se alla fine è un’hipsterata o ne parlerai per i prossimi 10 anni di podcast.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Nine Sols è il miglior metroidvania dell'anno. Ma è giusto chiamarli ancora metroidvania? Metal Slug Tactics prova la superiorità della blasfemia (ma in realtà te lo avevo già detto nella rece sul Sacro Blog™). Ma soprattutto, perché cazzo parliamo di due giochini che non c'entrano una ralla uno con l'altro assieme? Perché ci va. Che spero sia lo stesso motivo per cui ascolti.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon Non c’è più respec per l’etichetta “soulslike”: ormai per rientrarci basta veramente poco, al punto che quasi se ci sono il parry e la rollata ci si può lanciare in paralleli con Miyazaki. Cosa che in realtà s’è sempre fatta, quindi mi sa che non c’è mai stato respec. Eppure qualche elemento che empiricamente poi ti porta a pensare di star giocando un soulslike c’è. E anche se poi all’atto pratico sono molto diversi c’è un filo rosso che parte da Demon’s Souls e arriva a Black Myth Wukong, perché Wukong in un certo senso è l’ultimo tassello di un processo di decostruzione iniziato quasi da subito dalla stessa From Software.…
Unisciti alla ribellione su Telegram – Iscriviti alla newsletter – Supportaci su Patreon A proposito di spazi che mercificano la Cosa Videoludica un paio di settimane fa abbiamo dovuto fare i conti con Milan Games Week. Puoi già immaginare il discorso, però abbiamo provato un po’ di giochini e in puntata si parla anche di quello. Oltre che del fatto che se levi il catering alla sala stampa misteriosamente spariscono pure i giornalisty. Nota: se eri alla Games Week o comunque sei unə dev e vuoi che le persone più schifate dalla Game Critique™ parlino dei tuoi giochini, scrivici. Email, DM, Telegram, quello che ti pare.…
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