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La Svizzera contro la CEDU
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“La Svizzera non vede alcuna ragione per dare ulteriore seguito alla sentenza pronunciata dalla Corte il 9 aprile 2024, dato che gli sforzi precedentemente e attualmente profusi dalla Svizzera in materia di politica climatica soddisfano i requisiti in materia di diritti umani formulati nella sentenza”
Con questa dichiarazione le Commissioni degli affari giuridici dei due rami del parlamento nazionale sono pronte a dare battaglia contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (la CEDU), che a inizio aprile ha condannato la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, dando ragione all’associazione “Anziane per il clima”, che aveva denunciato l’inazione della Confederazione di fronte ai cambiamenti climatici.
Una sentenza accolta con euforia dal fronte Rossoverde in mezza Europa ma che in Svizzera non ha mancato di sollevare un polverone sia a livello giuridico e istituzionale (a proposito della sua applicazione) che politico – con l’immediata indignazione del fronte borghese – e l’allineamento delle Commissioni degli affari giuridici degli Stati prima e del Nazionale poi, che intendono sottoporre al plenum una dichiarazione non vincolante che spinga il Consiglio federale ad agire presso il Consiglio d’Europa. Una dichiarazione che fa – anche questa - molto discutere e che verrà trattato domani agli Stati, al Nazionale la settimana prossima...
Ne parliamo con
SIMONE GIANINI, consigliere nazionale del PLR, membro della Commissione degli affari giuridici del Nazionale
ROGER NORDMANN, consigliere nazionale del Partito socialista ed esperto in questioni climatiche
Interviste registrate a:
Giorgio Malinverni, già giudice CEDU
Brigitte Pfiffner, già Giudice federale (Verdi)
undefined103 حلقات
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“La Svizzera non vede alcuna ragione per dare ulteriore seguito alla sentenza pronunciata dalla Corte il 9 aprile 2024, dato che gli sforzi precedentemente e attualmente profusi dalla Svizzera in materia di politica climatica soddisfano i requisiti in materia di diritti umani formulati nella sentenza”
Con questa dichiarazione le Commissioni degli affari giuridici dei due rami del parlamento nazionale sono pronte a dare battaglia contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (la CEDU), che a inizio aprile ha condannato la Svizzera per violazione dei diritti umani in ambito ambientale, dando ragione all’associazione “Anziane per il clima”, che aveva denunciato l’inazione della Confederazione di fronte ai cambiamenti climatici.
Una sentenza accolta con euforia dal fronte Rossoverde in mezza Europa ma che in Svizzera non ha mancato di sollevare un polverone sia a livello giuridico e istituzionale (a proposito della sua applicazione) che politico – con l’immediata indignazione del fronte borghese – e l’allineamento delle Commissioni degli affari giuridici degli Stati prima e del Nazionale poi, che intendono sottoporre al plenum una dichiarazione non vincolante che spinga il Consiglio federale ad agire presso il Consiglio d’Europa. Una dichiarazione che fa – anche questa - molto discutere e che verrà trattato domani agli Stati, al Nazionale la settimana prossima...
Ne parliamo con
SIMONE GIANINI, consigliere nazionale del PLR, membro della Commissione degli affari giuridici del Nazionale
ROGER NORDMANN, consigliere nazionale del Partito socialista ed esperto in questioni climatiche
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