Player FM - Internet Radio Done Right
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Un luogo dove ascoltare Racconti, Versi, Confessioni... Mettetevi comodi e Buon Ascolto :)
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×Progetto ecologia sociale
Lite in Cucina “Clara entrò in cucina come una furia. “Non ne posso più di te, no ne posso più!” urlò. Vedendo la tavola tentò di mangiare come niente fosse. La rabbia crebbe in lei ulteriormente, ma si sforzò di mantenere il controllo. Scritto e letto da Fulvio Bonfanti
Dejeuner du matin Il a mis le café dans la tasse il a mis le lait dans la tasse de café il a mis le sucre dans le café au lait avec la petite cuiller il a tourné il a bu le café au lait et il a reposé la tasse sans me parler il a allumé une cigarette il a fait des ronds avec la fumée il a mis les cendres dans le cendrier sans me parler sans me regarder. Il s’est levé il a mis son chapeau sur sa tête il a mis son manteau de pluie parce qu’il pleuvait et il est parti sous la pluie sans une parole sans me regarder. Et moi, j’ai pris ma tête dans mes mains er j’ai pleuré Lui ha messo il caffè nella tazza ha messo il latte nella tazza di caffè ha messo lo zucchero nel caffelatte con il cucchiaino ha mescolato ha bevuto il caffelatte e ha posato la tazza senza parlarmi. ha acceso una sigaretta ha fatto dei cerchi con il fumo ha messo la cenere nel portacenere senza parlarmi senza guardarmi. Si è alzato ha messo il cappello sulla testa ha messo l’impermeabile perché pioveva ed è partito sotto la pioggia senza una parola senza guardarmi. Ed io, ho preso la testa fra le mani ed ho pianto E’ una poesia di Jacques Prévert Léo Nie.…
Jack perde il controllo “Era sulla veranda, a pensare. E, come spesso le era capitato negli ultimi sei mesi, non erano pensieri che avrebbero giovato al suo umore. D’altronde come potrei dimenticare così in fretta?” Un racconto di Federico Calafati tratto dal suo libro “Storie di soglia” disponibile sul sito di Feltrinelli Legge Pietro Gori.…
Oggetti usati da Peter McCook “Avete presente quelle giornate anonime una uguale all’altra? Beh, ricordo che il giorno in cui tornai alla bottega del vecchio Peter, sembrava davvero destinato ad entrare di diritto nei primi dieci più noiosi della mia vita…” Tutto il libro “Oggetti usati da Peter McCook” è disponibile su Servizi per il Cinema…
Rosemary – Frammento#2 Amarmi esserne costretta prendermi cura di ciò che viene ignorato non mi detesto, solo mi sento inutile, in una studiata posa per nessun fotografo. Qui e sola nell’umido freddo mentre il mio corpo trema seduto e fragile, e gli occhi si scaldano di fronte alla pazienza delle cose rovinate ed antiche ma senza alcuna vergogna. Iniziare ad amarmi, mentre il mio sorriso invecchia i miei denti ingialliscono mentre cerco le parole perdendo il contenuto Labbra salate. Troppo tardi voglio commuovermi per riempire il vuoto delle ore. mi dispiace un vuoto che ho costruito scelto – per orgoglio e sopravvivenza non imparerò ad amarmi fino a che il mio sguardo sarà solo un vestito.…
Cronologia di una passione La passione per la Scrittura raccontata in una vita di naturale ossessione… Scritta da Costanza R. da Talemotion, leggi su talemotion.com il racconto.
Quello che dai ti ritorna Una semplice favola sul significato del dare e del ricevere, e sulla realtà che ci circonda come specchio di noi stessi… La favola è letta da Antonio Patani
AL BANCO DELLA BIRRA Un breve lipogramma di Goblin, direttamente dal sito Talemotion sull’ebbrezza della birra, e della lettera “E”.
01 – L’ALBA DI TOM Si stava svegliando. La notte era stata molto lunga, aveva fato tanti sogni, sogni molto molto strani. Aveva rivisto tutte le cose che aveva fatto, aveva ripensato a tutte le decisioni che aveva preso. Era stata una notte molto, molto lunga… Ecco “L’Alba di Tom” del ciclo “Storie di transizione” di Lory Sparkly. Storie di fantascienza e non… liberamente ispirate all’idea Zeitgeist. Letto da Lory Sparkly.…
CULONE Sono seduto nel banco in prima fila, e aspetto. I ragazzi urlano, si tirano pezzi di carta, alzano le gonne alle ragazze che sbuffano, fingendo fastidio. Io sono seduto e aspetto. Sistemo i quaderni, il libro, tempero le matite, controllo i compiti. Mancano pochi minuti all’inizio della lezione; gli occhiali per il sudore sono scivolati sulla punta del naso, li sfilo e con l’angolo della camicia pulisco le lenti per bene, quindi li risistemo, spingendoli col dito in alto, nella posizione corretta. Sono pronto. Ecco, la porta si apre e entra la ragione della mia spossatezza, dei miei sogni agitati, delle occhiaie profonde. Ecco “Culone”, soffice racconto di Francesco Cavallaro Letto da Giovanni Morando.…
AS Tutto qui. Incominciavo ad uscire di casa la notte, in cerca di terra da frantumare con la mia radice. Giravo in auto, adocchiavo una possibile crepa, scendevo, la disfacevo, la rendevo voragine. Una, due volte, raramente di più. Ecco “AS”, un racconto tratto da una storia vera. Scrittore ignoto… Letto da Giovanni Morando.…
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Enivrez-Vous Il faut être toujours ivre. Tout est là : c’est l’unique question. Pour ne pas sentir l’horrible fardeau du Temps qui brise vos épaules et vous penche vers la terre, il faut vous enivrer sans trêve. Mais de quoi ? De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. Mais enivrez-vous. Et si quelquefois, sur les marches d’un palais, sur l’herbe verte d’un fossé, dans la solitude morne de votre chambre, vous vous réveillez, l’ivresse déjà diminuée ou disparue, demandez au vent, à la vague, à l’étoile, à l’oiseau, à l’horloge, à tout ce qui fuit, à tout ce qui gémit, à tout ce qui roule, à tout ce qui chante, à tout ce qui parle, demandez quelle heure il est ; et le vent, la vague, l’étoile, l’oiseau, l’horloge, vous répondront: “Il est l’heure de s’enivrer ! Pour n’être pas les esclaves martyrisés du Temps, enivrez-vous; enivrez-vous sans cesse ! De vin, de poésie ou de vertu, à votre guise. Bisogna esser sempre ubriachi. Tutto sta in questo: è l’unico problema. Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi. E se qualche volta, sui gradini d’un palazzo, sull’erba verde d’un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l’ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio, vi risponderanno: “È l’ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro. E’ un poemetto in prosa di Charles Baudelaire letto da Léo Nie.…
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Il Portogallo, uno stato d’animo Il Portogallo se ne frega, poco ma sicuro. Se ne frega delle previsioni degli economisti, del debito pubblico, della recessione, dell’Europa, anche della Spagna che gli sta appiccicata. Il Portogallo è un vecchio (se ne fregano anche del politacally correct, di dire “anziano) che cammina placido, con quello sguardo che ti ricorda come in fondo lui ne ha vista una più del diavolo e niente gli farà cambiare traiettoria, no. E’ una riflessione di Enrico Albertini, giornalista o meglio, cronista, blogger di Anordestdiche.com Leggi qui tutto l’articolo…
Il re infelice C’era una volta un re molto goloso, che mangiando continuamente ingrassò così tanto da non riuscire più a muoversi. Non potendo più uscire dal palazzo, nè salire sul cammello, se ne stava tutto il giorno disteso sul divano e un giorno si ammalò… E’ una fiaba marocchina letta da Antonio Patani…
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